giovedì 28 luglio 2011

spaghetti alle vongole fujute

Si tratta, secondo me, di una semplice ma straordinaria preparazione che è il massimo esempio della ironia e della fantasia  del popolo napoletano. Di vongole che" se ne so fujute " cioè,scappate, non se ne vede traccia, ma la loro assenza è compensata dall'abbondante presenza del prezzemolo. E' un piatto divertente e gustoso che, ancora oggi, si prepara in molte famiglie napoletane. La tradizione popolare vuole che questa ricetta sia stata preparata per la prima volta da Eduardo De Filippo. Si racconta che nel 1947, al termine della quotidiana rappresentazione teatrale, Eduardo  era davvero stanco. Non rimase, come al solito, con  Peppino e Titina., ne si recò in trattoria per cenare.Eduardo salutò la sorella ed il fratello e si incamminò verso  casa. Forse furono la lunga camminata per giungere a casa, e le fatiche della rappresentazione, che scatenarono in Eduardo una fame da lupi. Giunto a casa intorno a mezzanotte andò subito in cucina ma trovò semplicemente degli spaghetti, qualche pomodorino e alcuni mazzetti di prezzemolo.Eduardo non si scoraggia e,con quei pochi ingredienti, prepara un piatto che rimarrà nella storia della cucina napoletana: Spaghetti  alle vongole fujute. E' una pietanza in cui il prezzemolo, con il suo aroma molto forte, da a chi lo mangia, l'illusione di sentire il sapore delle vongole che, in realtà, non ci sono ( so fujute, scappate! ).Il mattino seguente Eduardo racconta alla sorella Titina la sua ricetta e, insieme, studiano su come trasmettere al resto della città questa esperienza. E così, con uno straordinario passaparola, in pochi giorni , la ricetta di Eduardo diviene patrimonio dell'intera città, con grande disappunto dei venditori di frutti di mare!. Sarà vero tutto questo o è frutto della fantasia che a noi napoletani non manca?? Sinceramente poco mi importa di appurare se è reale o no....ma mi piace crederci. Questa sera ho voluto preparare anch'io questa ricetta e, vi posso assicurare, che realmente, magari chiudendo gli occhi, avrete la sensazione di mangiare spaghetti con le vongole....fujute!

Ingredienti per 6
500 g vermicelli
500 g pomodorini
uno spicchio d'aglio
peperoncino
olio extra vergine d'oliva
prezzemolo abbondante
sale qb

preparazione
in un'ampia padella fate soffriggere l'aglio nell'olio. Aggiungete poi  il peperoncino, i pomodorini tagliati a metà, salate  e fate cuocere a fuoco vivace, per una decina di minuti. Versate nella padella gli spaghetti prelevati direttamente dalla pentola con le apposite pinze, senza scolarli, e fateli saltare nel sughetto preparato. Alla fine aggiungete abbondante prezzemolo tritato grossolanamente , fate attenzione perché il prezzemolo non deve cuocere,altrimenti perderà tutto il suo  aroma, e servite.
Perdonatemi per la qualità delle foto, ma la mia cam ha fatto le bizze!

7 commenti:

  1. Conoscevo questo piatto, ma non l'origine. Trovo sempre interessante poter conoscere le origini dei piatti.
    Mi piace molto la vecchia cucina che hai scelto come testata.
    Complimenti per il blog.

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  2. Ciao! Grazie a te per i complimenti che mi fai. Credo che tutti ed in ogni momento abbiamo sempre da imparare qualcosa. Semplici e gustosi questi tuoi spaghetti, non conoscevo la storia, ma vera o falsa anche a me piace crederci. Buona serata

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  3. Venendo da te è come se tornassi a casa, lasciai la Campania che avevo 16 anni!
    Buon sabato, Roberto.

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  4. praticamente come le mangio io...ma le vongole le faccio fujire volontariamente! che sfortuna deve essere avere una nipote che non è una buona forchetta per un cuoco come te... ma tanto resto la preferita no?
    baci

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  5. Ciao nipotina!!! Puoi dirlo forte che resti la preferta, anzi, "l'unica " !! E poi mi basta che mangi i miei dolci Ti voglio bene!

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  6. Io la sapevo preparata in origine con acqua in cui erano bolliti sassi presi in mare, che lasciavano l'odore del mare nell'acqua e la regalavano alla bollitura. Ma ora e' tardi e non mi viene in mente in quale libro l'ho letto...

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  7. Bhe, sai Teresa,come ben sai,si tratta di una tradizione popolare, ognuno dice la sua...questa dei sassi non la conoscevo, ma è altrettanto simpatica ed originale e mette in risalto la grande fantasia e creatività dei figli di questa terra bellissima

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