domenica 22 maggio 2011

pane cuotto

Si tratta, forse, dell'espressione più tipica della cucina "povera". Esistono diverse versioni di questo piatto, il cui ingrediente base è il pane raffermo.Vediamo due differenti modi di preparare il "pane cuotto". Quella utilizzata nel napoletano è la seguente:

Pane raffermo
cipolla
lardo, sugna o olio
alloro,prezzemolo sale pepe nero formaggio grattugiato
 
Tagliare finemente una cipolla e farla soffriggere nella sugna,o nel lardo  nell'olio. Appena diventa di un bel colore rosso, aggiungere acqua. Quandol'acua bolle aggiungere le foglie di alloro e, poco dopo, i pezzi di pane raffermo, in dialetto " e tozzole e pane". Dopo qualche minuto il pane si "gonfia", ed  è il momento di impiattarlo, con l'acqua di cottura, cospargendolo di formaggio grattugiato. Chi non aveva la possibilità del formaggio, si accontentava di prezzemolo e pepe nero.




La seconda versione è un po più ricca, ed era usata dai pastori sui monti del salernitano.

 1/2 litro acqua
3/4 patate
pane raffermo a fette
1 spicchi aglio
3 cucchiai olio
peperoncino
sale


In una casseruola portate a bollore l'acqua salata e con un cucchiaio di olio. Sbucciate le patate e tagliatele a fette sottili.Calatele nella casseruola e portatele a cottura. Quando le patate sono cotte, versate il pane raffermo e mescolate fino  a che non avrete un composto molto cremoso. Soffriggete in una padella il restante olio con il peperoncino e l'aglio. Appena imbiondisce l'aglio, toglietelo e versate l'olio nel composto di pane e patate, facendo cuocere ancora qualche minuto.Fate riposare il tutto qualche minuto e servitelo con un abbondante grattugiata di formaggio.

giovedì 19 maggio 2011

un esperienza con il caffè


Oggi mi va di raccontarvi di una esperienza un po diversa dalle finalità pincipali di questo blog. da buon napoletano considero il caffè una delle tradizioni "storiche" della mia tera.  Si tratta di una tradizione che non si è affatto persa, anzi sempre più che attuale.Da qualche mese son diventato uno ZZUBBERS, cioè faccio parte di una comunità (Zzub.it) di passaparola composta da consumatori  che  utilizzano il passaparola per scambiarsi le loro opinioni su vari prodotti  servizi. Ho avuto la fortuna di partecipare ad una loro campagna : Lavazza club o Illy macinato per espresso,  vota il tu caffè preferito. Ho ricevuto il pacco con le due confezioni di caffè e due simpatiche tazzine con il logo Zzub. Ed ecco le mie valuatzioni: ho provveduto ad assagiarli , rigorosamente amari, per poterne cogliere tutte le sfumature di aroma e gusto. Entrambi hanno un aroma intenso e gradevole gia da quando si apre il contenitore. Al palato Illy ha un gusto morbido, delicato con un retrogusto che ricorda il cioccolato. Per parecchi minuti resta in bcca un piacevole e soddisfacente sapore. Lavazza club, invece, ha un sapore molto più corposo, deciso, con una vena di amaro più marcata. Per i miei gusti, decisamente scelgo ILLY , riconscendo comunque a lavazza club una qualità superiore a tante altre qualità di caffè che ho provato Il rapporto qualità/prezo lo trovo equo per entrambi. Anche per quanto riguarda il lato estetico la mia preferenza va ad Illy,  infatti si presenta in una latta cilindrica con una chiusura ermetica a vite dello stesso materiale, e non con il solito coperchio di plastica, che lo rende più originale ed elegante.Voi che ne pensate? avete avuto modo di provare queste due ottime qualità di caffè? Se le avete provate, aspetto la vostra opinione, se non le conoscete , vi consiglio di provarle perchè , son sicuro, ne rimarrete entusiasti.. Per ritornare al tema principale del blog, ho fatto un tiramisù usando lavazza club: semplicemente meraviglioso!
;)

lunedì 16 maggio 2011

i sapori perduti della nostra terra

Molti si chiederanno l'utilità di un ennesimo blog sulla cucina nella intricata foresta di blog di questo tipo presenti sul web. Anche io mi son posto questo interrogativo nel momento in cui ho deciso di diventare un blogger. Ho sempre amato cucinare. Ricordo che  da  bambino passavo il sabato pomeriggio aiutando mio padre che, libero dal suo lavoro, si dedicava anima e corpo ai fornelli per preparare il pranzo della domenica. Lo preparava tutto, dall'antipasto al dessert, passando con facilità da un semplice (per modo di dire) ragù ad un ben più complicato soufflè al formaggio o una sontuosa insalata russa, tutto questo tra la rassegnazione di mia madre che vedeva crescere a dismisura una montagna di posate, mestoli, pentole,padelle, piatti  da lavare.Vi assicuro che la domenica, amici e parenti facevano a gara per venire a pranzo da noi! Indubbiamente è stato lui a trasmettermi questa passione, ed io gli sono grato per questo perchè credo che non vi sia cosa più bella e gratificante che prendere tante cose che la natura ci offre, metterle insieme per preparare del cibo e offrirlo ai tuoi cari, ai tuoi amici, o anche a degli sconosciuti e leggere sui loro volti il piacere, la soddisfazione e, a volte, una piacevole sorpresa. Navigando sul web ci sono innumerevoli forum, blog, siti che offrono ricette e consigli su come realizzarle, ma non mi sono quasi mai imbattuto in una ricetta del "mezzanello lardiato" o della braciola di cotica di maiale. Ecco vorrei condividere con altri questi ricordi di pietanze che, ormai, quasi nessuno più prepara. Certo io, essendo napoletano, posso conoscere piatti della tradizione della mia regione, ma in ogni angolo della nostra Italia ci sono sapori che si stanno perdendo e che mi piacerebbe conoscere. Questo comunque non mi impedisce di poter affrontare argomenti che riguardano la cucina attuale, perchè credo che l'arte della cucina, e sottolineo arte, è in continua evoluzine e non si può tralasciare.